La sicurezza alimentare è sottoposta all’osservanza di specifiche prescrizioni normative. Tra i prodotti maggiormente soggetti a controlli, atti anche a prevenire rischi per la salute, vi sono le uova.

L’etichettatura dell’uovo per prevenire frodi

La normativa prescrive che le uova debbano essere etichettate una per una anche in confezioni multiple. Le uova per il consumo diretto sono di categoria A e sono fresche, mentre le uova di categoria B sono destinate all’industria alimentare.

Il codice stampato su ogni uovo è una vera e propria carta di identità che consente di sapere dove è stato prodotto l’uovo (stato, provincia, comune, allevamento) e di che tipo di allevamento si tratta (biologico, all’aperto, a terra, in gabbia).

Quando l’uovo non corrisponde alle caratteristiche indicate oppure il marchio è stato contraffatto ci si trova di fronte a una frode alimentare ed è necessario rivolgersi a un professionista esperto in materia di frodi alimentari.

Anche la mera presenza nell’esercizio commerciale di uova in cattivo stato di conservazione presuppone che le stesse siano in vendita e di conseguenza il venditore è sanzionabile anche se la vendita non è ancora avvenuta.

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