Il Ministero dello Sviluppo Economico, con la circolare 23 aprile 2020, è intervenuto a supporto delle imprese del settore alimentare in riferimento ai nuovi obblighi di etichettatura che riguardano l’indicazione dell’ingrediente primario ai sensi del Regolamento di esecuzione UE 2018/775.
Le misure precauzionali adottate nel periodo emergenziale determinato da COVID-19, si legge nella nota, hanno comportato un generalizzato rallentamento nella produzione e fornitura di imballaggi destinati alle imprese alimentari, le quali si ritrovano ancor oggi etichette giacenti in azienda ordinate in epoca antecedente l’applicazione del Reg. 2018/775 (1 aprile 2020) e della normativa nazionale in materia di origine degli alimenti.
Il Ministero, tenuto conto delle valutazioni espresse dalla Commissione europea in ordine alle difficoltà segnalate dalle Associazioni di categoria, ha comunicato che «è consentito lo smaltimento, entro il corrente anno, delle scorte di imballaggi ed etichette che risultino nella disponibilità delle imprese a seguito di contratti stipulati prima del 1° aprile, data di applicazione del regolamento dell’Unione n. 2018/775, nonché prima della data di pubblicazione dei decreti di proroga dei decreti nazionali in materia di indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine del grano nella pasta, del riso, del pomodoro e del latte, in corso di adozione».
Il temporaneo differimento disposto dal MISE, circa l’applicazione dei particolari obblighi informativi dettati dalle norme sopra richiamate, assume dunque particolare rilievo anche riguardo ai controlli in quanto l’utilizzo delle etichette non conformi, giustificato su base documentale, non comporterà l’applicazione delle relative disposizioni sanzionatorie.